Le migliori strategie di re-engagement secondo MailUp

Come fare “rinnamorare” i propri utenti attraverso campagne di riattivazione dei contatti inattivi? MailUp, una delle piattaforme più famose di Email Marketing ha creato una guida – prendendo in considerazione i passaggi chiave da mettere in pratica.

#1 Identificare gli inattivi

Gli utenti inattivi sono gli iscritti al database che non aprono o non cliccano le email inviate da un determinato periodo di tempo. MailUp prende in considerazione i seguenti fattori per determinare chi siano effettivamente gli inattivi:

• Tipo di comportamento; la tendenza generale è quella di considerare la mancanza di apertura e di clic, ma è possibile includere nella propria valutazione anche il comportamento d’acquisto (periodo trascorso dall’ultimo acquisto) o di navigazione sul sito (ad esempio, dall’ultimo accesso all’area personale).

Frequenza; il periodo di inattività può variare anche in base alla frequenza d’invio delle email. Se l’invio è giornaliero, ad esempio, un ragionevole tempo di inattività può aggirarsi intorno ai 90 giorni. Se invece l’invio è mensile, il periodo di inattività da considerarsi tale potrebbe essere più lungo (da 6 mesi a un anno).

Customer lifecycle; anche la lunghezza del ciclo di vita del cliente influenza il periodo da considerare. L’acquisto di automobili, ad esempio, prevede un ciclo di vita molto lungo, mentre per prodotti di consumo quotidiano il ciclo di vita è di pochi giorni o settimane.

#2 I contenuti

Mailup suggerisce di innovare sempre i propri contenuti, inviando email differenti dai soliti standard. L’obiettivo da tenere sempre in considerazione, infatti, è sorprendere il destinatario. Si può fare ricorso a differenti elementi:

  • Sondaggi e survey; i risultati potranno mostrare qualcosa in più sugli interessi degli utenti inattivi e queste informazioni potranno essere utilizzate successivamente per catturare la loro attenzione
  • Coupon e promozioni; con l’invio di promozioni personalizzate, il tasso di conversione aumenterà
  • Raccomandazioni o aggiornamenti riguardanti un prodotto; nel caso del B2C, si può ricordare ai propri destinatari cosa possono trovare di nuovo nello store online
  • Concorsi online; molto utile per favorire il passaparola e migliorare l’engagement

#3 Stile e tono

MailUp invita ad osare il più possibile per catturare l’attenzione dei propri utenti, anche con espedienti visivi, e con un tono amichevole e scherzoso.

#4 Cadenza

Un altro punto fondamentale è identificare le tempistiche migliori per inviare la propria campagna di riattivazione. Ad esempio, se il lasso temporale di inattività è pari a 3 mesi, MailUp suggerisce di inviare il primo messaggio dopo un mese e mezzo di inattività, per cercare di “riprendere” l’utente prima che sia troppo tardi.

#5 Impostare automatismi

Un altro metodo efficace per strutturare una campagna di riattivazione è costruire un flusso di comunicazioni automatiche, impostando condizioni di innesco, tempi di attesa e azioni da intraprendere a fine flusso. È possibile scegliere autonomamente quante email inviare prima di definire un utente definitivamente “estinto”: il consiglio della guida di MailUp è di non superare le 3 comunicazioni.

di Lara Gastaldi